Ecumene si lancia in una nuova avventura. L’abbiamo chiamata Domeniche della Bibbia, e definita insieme al direttore, Silvano Fani, e ad altri amici e amiche. Ed ecco, per sommi capi, di che cosa si tratta. Ci ritroviamo, una volta al mese, per trascorrere insieme una giornata in cui condividere il culto, l’approfondimento teologico degli interrogativi di fede, il pasto comunitario, lo scambio spirituale, la testimonianza reciproca. Non un “pacchetto” già preconfezionato, dunque, ma una varietà di “percorsi aperti”, che ognuno e ognuna intraprende sulla base delle domande che si pone personalmente nella sua esperienza quotidiana, unificati dall’incontro con la Bibbia. Il fulcro dell’iniziativa, infatti, è appunto la Bibbia, e la sua ricchezza: quel libro che non soltanto si legge per ricevere nutrimento, ma che anche ci legge nelle nostre situazioni di vita, pone delle questioni e ti dice chi sei.
Tutto questo avviene già, in un modo o nell’altro, nel “laboratorio” di Ecumene. La novità consiste nel dare a queste giornate una periodicità precisa e una forma organizzativa a misura dell’età, delle aspettative e delle necessità di chiunque voglia partecipare. Siamo arrivati, infatti, a proporre l’iniziativa mettendo insieme vari spezzoni delle esperienze fatte negli anni recenti: vi sono certamente la “formazione” svolta con i giovani (sia nei campi estivi che negli incontri del periodo di Natale e di Pasqua) e le conversazioni avute con gli adulti (la situazione dell’Italia di oggi, i condizionamenti culturali e religiosi, il compito delle nostre chiese, ecc.); così come vi è senz’altro il portato della ricerca sul culto che Ecumene ha sviluppato nei decenni; ma vi sono anche le sollecitazioni ricevute dai nostri amici di Velletri a farci conoscere sul territorio non soltanto per il lavoro culturale ma anche per le nostre posizioni di fede. Mano a mano che le tessere del mosaico assumevano contorni più precisi, nello scambio di idee e nel ragionamento comune, siamo giunti alla convinzione che, proprio per il “progetto” che l’ha sempre caratterizzata, la vocazione di Ecumene sia oggi quella di impegnarsi più direttamente sul terreno del “religioso” e del teologico: parlare, agevolare il confronto e fare comunità con chi ha punti di partenza diversi dal nostro e con chi è magari lontano dalla nostra spiritualità, addirittura dalla nostra fede.
Ci è parso, inoltre, che disponendo ora Ecumene di una parte del mio tempo pastorale, vi fosse qualche risorsa in più per avviare e gestire l’iniziativa.
Il primo incontro si è tenuto domenica 18 ottobre. I prossimi saranno nelle domeniche 15 novembre e 20 dicembre. L’orario d’inizio è alle 11.00, quello di partenza è a discrezione di ognuno; suggeriamo, comunque, di prenderci il tempo che ci vuole e quindi di fermarsi almeno fino alle 16.00 – 16.30.
La giornata del 18 ottobre è stata valutata positivamente. Fra l’altro si è detto: intanto cominciamo così, miglioreremo col tempo e con la collaborazione di tutti e tutte. E questo è veramente un punto fondamentale: vogliamo andare verso la costituzione di gruppi di lavoro che curino da vicino i vari aspetti. Per il momento abbiamo deciso:
- Musica. Paola Bonamoneta si esercita nel suonare gli inni tradizionali dei nostri culti. Angela Mangiola Naso seleziona e traduce Gospels e Spirituals da ascoltare. Sarebbe bello, magari più avanti, avere il coinvolgimento di qualcuno del coro della chiesa metodista coreana.
- Le parole della fede. Sono comunicazioni di 10-15 minuti a scopo di istruzione. La parola presa in esame è stata “Festa-memoria”. Le proposte emerse sono: amicizia, libertà-laicità, vita-morte, guarigione, dialogo. Paolo Naso si è offerto per uno dei prossimi incontri.
- Tecnologia. Useremo il proiettore sia per i testi scritti che per le immagini da reperire. Per questo compito, però, non abbiamo ancora individuato dei nomi.
- Testi e immagini. Cerchiamo appassionati di letteratura, poesia, arte.
- Bambini. Se la loro presenza crescerà, penseremo alle modalità di coinvolgimento.
Non mi resta altro che sollecitarvi a partecipare, con idee innovative e voglia di responsabilizzarsi, e a pregare per l’iniziativa.
Un caro saluto
Massimo Aquilante
Nessun commento:
Posta un commento