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martedì 29 luglio 2008

Libertà, responsabilità e relazione

pinocchio

Pinocchio was the symbol of this camp. Through its story children have learnt how their freedom can influence their lives, how to be responsible for own acts and how to relate with others. The final task that kids have to take was creating a book of their group with Pinocchio. At the end three different books were created. Children wrote and draw there their understanding of these three words:


freedom, responsibility, relation.



Dopo Campo Cadetti

I nostri cadetti hanno fatto un grande viaggio. Che cosa hanno trovato?






SOMIGLIANZE TRA I MITI DELLA CREAZIONE DELL’ UOMO



Tutti i miti hanno un dio o una dea che crea l’uomo e il mondo.
In ogni creazione c’è il primo uomo e la prima donna e sono nati tutti artificialmente.
In ogni mito si dice che che l’ uomo e la donna moriranno ma rinasceranno.
In quasi tutti i miti di Dio/ Dea è rappresentato da solo, cioè che non c’è nessun compagno/a che li aiuta.
Si dice che prima, che noi nascemmo dio abbia creato il mondo, ma oggi non ne possiamo avere la prova.
In quasi tutte le creazioni Dio costruisce l’ uomo con l’argilla o con il fango e soffia in qualsiasi parte del corpo.
In qualche storia, l’ uomo (Genesi, Drasum, Kafir ecc…), nasce per primo e la donna nasce da una parte del corpo dell’ uomo.
Hanno un Dio o una Dea diversa/o.
Ogni Dio o Dea avevano bisogno di creare l’ uomo.
Parlano tutti della creazione.
Nella Genesi, sud Africa e Kenya il sesso del Dio non è specificato.
Nel mito Cinese / egiziao c’è sempre la presenza di una energia vitale.









Mito- incitivo americano- indiano- la terra deriva o è creata dal fango o dalla terra
Nel mito egiziano e indiano si ha una varietà di credenze nella creazione dell’ uomo
Nel mito nativo americano- indiano- upanisad indios- makiritana il creatore è maschio
Nella genesi – sud Africa – Kenia il sesso del dio non è specificato
Nella genesi e Kenia c’è la presenza di un albero sacro
Nella mito egiziano –e cinese c’è la presenza di una energia vitale (ka per gli egiziani- yang – ying cinesi)
Nella genesi e in India (nel mito indiano) sia Disami ed Eva vengono considerati le “pecore nere” Eva perché mangia il frutto proibito per prima Disami perché non obbedisce ad Imna
Nel mito cinese e indiano c’è la presenza di dea femminile
Cinese – egizia gli dei hanno le sembianze o particolarità animali









NESSUNICI



Nella tradizione cinese, egiziana zebona, nativa americana e cristiana l’ uomo viene creato con il fango da un essere superiore.
Secondo il mito cristiano e induista una donna viene creata da una costola di un uomo.
Per i cinesi, induisti e eupanisad, Dio crea gli uomini perché si sente solo.
Nel mito cinese, nativo americano e cristiano, induista eupanisad la stirpe umana viene originata da un solo uomo e una sola donna.
Nei miti cinesi , genesi e egiziani è presente un fiume.
In molti miti non è specificato il sesso divino.
In tutti i miti c’è un essere superiore a creare l’uomo.
In ogni racconto l’uomo viene creato da Dio, perché si sente solo.
Tutti nascono già adulti.
Dio crea la donna perché l’ uomo si sente solo.
In alcuni testi l’ uomo nasce prima della donna.
In tre racconti l’ uomo nasce dal fango.
I genesi, nel racconto dei cinesi, del prasun kafil l’ uomo e la donna generano figli.
Tutte le storie rappresentano la creazione.
Nella genesi, nel prasum kafir una donna nasce dal corpo dell’ uomo.









FARI SPENTI



L’ uomo è creato da un dio o dea.
L’ uomo è creato sempre con oggetti o materiali.
L’ uomo è sempre creato per ultimo
Gli dei creatori non chiedono aiuto a nessuno/a nella creazione dell’ uomo.
Il mondo è creato prima dell’ uomo

giovedì 24 luglio 2008

Campo Cadetti 2008

GRUPPI DI ATTIVITA'


EVOLUTION
FARI SPENTI
FENICIARI
FLAMES
NESSUNICI
LE QUERCE
GRIFONDORO
ARACHIDE


martedì 22 luglio 2008

Genesi secondo......

Favola Chinese

Nelle favole greche è Prometeo a creare l’uomo, in quelle egiziane l’uomo nasce dalla parola di un dio, mentre in quelle ebraiche è Jahvè a crearlo. Come nasce invece l’uomo nelle fiabe cinesi? Ciò va attribuito a una divinità femminile, Nuwa, dal corpo umano e dalla coda di drago.

Secondo la leggenda, dopo la separazione fra cielo e terra da parte eroe Pangu, Nuwa si aggirava qua e là. Nonostante sulla terra ci fossero ormai monti, fiumi, piante e animali, non c’era vera vita, perché mancava l’uomo. Un giorno camminando sulla terra deserta, Nuwa si senti molto sola, per cui pensò di aggiungervi qualcosa di più vivace.

Scivolando sulla terra, amava molto gli alberi e i fiori, ma ancora di più gli animali, più vivaci ed energici. Osservando tutto ciò, Nuwa pensò che la creazione di Pangu non fosse perfetta e che l’intelligenza degli animali fosse lontana da soddisfarla. Quindi volle creare l’essere più avanzato di qualsiasi altro.

Scivolando lungo il Fiume Giallo, abbassando il capo, vide la propria bella immagine riflessa nell’acqua. Molto felice, decise allora di modellare figurine con l’argilla del letto del fiume a secondo proprio aspetto. Ingegnosa e abile, portò ben presto a termina la modellazione di molte figurine quasi simili a lei, sostituendo tuttavia due gambe alla coda di drago. Quindi soffi su di loro, infondendovi la vita. Di conseguenza le figurine cominciarono a muoversi, diventando essere intelligenti e agili capaci di camminare e parlare. Nuwa li chiamò uomini, poi infuse nel corpo do alcuni l’energia Yang, l’elemento maschile attivo, per cui questi diventarono maschi, e nel corpo di altri l’energia Ying, l’elemento femminile dolce, rendendoli femmine. Maschi e femmine si misero a saltellare e a chiamarsi attorno a Nuwa, dando cosi vita alla terra.

Ella desiderava riempire la terra di uomini, ma era stanca e lavorava troppo lentamente. A questo punto le venne in mente una scorciatoia, per cui inserì una corda di paglia nel fango del fiume e la fece girare, finché la parte inferiore non fu avvolta nell’argilla, quindi la estrasse, agitandola per terra. Dove caddero grumi di fango, nacquerono dei piccoli uomini. Nuwa creò in tal modo gli uomini che riempirono la terra.

Forse il lavoro di Nuwa poteva cessare con la presenza degli uomini sulla terra. Tuttavia questa pensò: come permettere agli uomini di continuare ad esistere? Alla fine l’uomo deve morire. Morto un gruppo, crearne un altro è fastidioso! Per questo fece accoppiare uomini e donne, facendosi riprodurre da soli e rendendoli responsabili della discendenza. L’umanità si è così tramandata di generazione in generazione, aumentando di giorno in giorno.

Favole Africane

La mitologia egizia appare meno attenta di altre tradizioni all'origine dell’umanità: l’uomo nasce dall'occhio di Ra o viene pescato nell’acqua dalla rete di Neth, dea della guerra. Nel mito tebano, Khnum, il dio dalla testa di montone, crea l’uomo dall’argilla con la ruota del vasaio, ponendo attenzione e cura ad ogni aspetto dell’anatomia: formala muscolatura e la copre con le pelle, il sangue che scorre nelle vene, l’apparato respiratorio e quello sessuale. In un episodio più specifico della mitologia, Khnum, diretto dal dio creatore Amon, impianta due statuette d’argilla nell’utero della regina Mutemwiya, fecondata in precedenza dallo stesso Amon. Una delle due statuette rappresenta il corpo di Amenofi III, di cui la regina è gravida, e l’altra il suo Ka, ossia la sua forza vitale.

Una delle creazioni Swahili (Kenya, Africa orientale) mostra un dio che crea la luce dall’oscuro vuoto. Ne prende quindi la parte più luminosa nel palmo della mano e, spremendola, ne trae le anime degli angeli e degli esseri umani. Egli siede su di un trono al di sotto del quale si trova un albero celeste sulle cui foglie sono scritti i nomi gli uomini., quando un essere umano trapassa, cade una foglia. Le azioni degli uomini, buone e cattive, sono segnate di una tavoletta di smeraldo e, al momento della morte, vengono esaminate.

In un’altra creazione Swahili il dio creatore, che vive nell’Oscurità in cui esistono solo le acque primordiali, porta luce nel mondo utilizzando i colori dell’arcobaleno. Con una parte di essa genera le anime degli esseri umani: prima quelle dei santi, degli angeli e dei profeti, più luminose e leggere, poi quelle degli uomini comuni. Con un gigantesco calamo che ba dalla Terra al Cielo scrive il destino degli uomini, crea una tromba con cui sarà dato l’annuncio della fine del mondo, dà origine al paradiso terrestre in cui andranno le anime dei buoni e l’inferno in cui finiranno i malvagi. Il dio crea poi la Terra dalle acque originarie e forma il sole che ogni giorno percorre il suo tragitto sulle acque. Il calore dei suoi raggi fa evaporare l’acqua, permettendo l’emersione delle terre, si evidenziano prima continenti e poi le isole, nascono le piante e si formano le foreste. Il dio crea tutti gli animali ed infine anche gli uomini, inserendo in ogni corpo mortale le anime che aveva modellato con la luce primordiale.

Nella creazione Zulu (Natal, Sud Africa) il grande Uno emerge dal vuoto portando con sé il Sole e la Luna ai quali assegna un percorso designato. Crea il popolo dei neri Bantu e li rifornisce di buoi, capre, pecore e cani, ordinando loro di vivere nelle terre più interne. Genera anche gli uomini bianchi, ai quali sono assegnate le terre vicine al mare. Comincia poi ad accoppiarli: ai quali sono assegnate le terre vicine al mare. Comincia poi ad accoppiarli: gli uomini bianchi con le donne bianche, gli uomini Bantu con le donne Bantu, iniziano a svilupparsi le diverse razze umane.


Favole Americane

In un mito della cultura nativo americana (Esaugetuh Emissee, “Il Maestro del vento”, Creek ed altre tribù, USA sudorientali), si narra, come in numerosi altri racconti sulla Creazione (cfr. ad es. Genesi), di un’inondazione universale e della creazione dell’uomo dal fango. Il mito risente, probabilmente, delle concezioni cristiane diffuse dalla predicazione dei missionari.

Il dio creatore, Esaugetuh Emissee, il Maestro dl vento, soffia la vita nel mondo governando i venti e le acque primordiali. Invia poi due colombi alla ricerca di terra asciutta, uno dei due uccelli ritorna con un filo d’erba nel becco. Le acque lentamente si ritirano e nasce una montagna su cui egli si stabilisce; con il fango modella i primi uomini e li pone seccare su di un muro da lui stesso costruito. Il sole trasforma il fango in carne e ossa e la terra, divenuta asciutta, viene donata dal dio agli uomini.

In un altro mito della cultura nativo americana (Californian, tribù della valle di Acegchemem), lo spirito Nocuma è il creatore del mondo, che ha modellato con una palla di fango. Egli dà origine anche all’umanità, traendo l’uomo, Ejoni, e la donna, Ae, dall’argilla; i loro figli si moltiplicano, formando le nazioni nativo americane.

Nella credenza degli Indios Makiritare originari dell’odierno Venezuela, si narra di un Dio allegro che suonava, cantava e ballava, fumando foglie di tabacco, e sognava di creare l’uomo. E si narra del promo uomo e della prima donna che, chiusi dentro un uomo, sognavano quel che il loro Signore sognava, e immaginavano di nascere, perché lui era più forte del dubbio e del mistero. E allora il dio ruppe l’uovo ed essi nacquero, da un sogno.
“Rompo quest’uovo e nasce la donna e nasce l’uomo. E insieme vivranno e moriranno. Ma nasceranno nuovamente. Nasceranno e torneranno a morire un’altra volta. E mai cesseranno di nasce, perché la morte è menzogna.”


Bibbia

Il secondo capitolo della Genesi (Antico Testamento, cultura giudaico-cristiana) racconta dettagliatamente la creazione la creazione dell’uomo. Un dio puro Spirito foggia Adamo con la polvere della terra e gli alita la vita nelle narici. Lo pone quindi nel Paradiso terrestre da cui escono quattro grandi fiumi; pianta anche nel giardino l’albero della vita e l’albero della conoscenza del bene e del male, proibendo al primo uomo di mangiare i frutti. Conoscente che Adamo dia i nomi agli animali e alle piante generati nei sette giorni della creazione del mondo. Poi, mentre l’uomo dorme, da una sua costola crea la donna. Ea, La prima donna, trasgredendo all’ordine divino, mangia il frutto proibito, istigata dal serpente, e ne offre anche al suo compagno. Dio scaccia la coppia e condanna i due mortali ad una vita di sofferenza: l’uomo ‘lavorerà con il sudore della sua fronte’ e la donna ‘partorirà con dolore’. I cherubini, armati di spade fiammeggianti, proteggeranno l’albero della conoscenza.
Bibbia: Libro della Genesi capitolo 2, versetti da 4 a 25.

Favole Indiane

In un racconto del Prasun Kafir (Hindukush, India), il dio supremo, Imra, solo nel vuoto assoluto oscuro del cosmo, crea le altre divinità con il suo respiro. Tutti gli dei gli rendono omaggi e gli si sottomettono, tranne le dea Disani, uscita dal fianco destro del corpo di Imra (ricordiamo che anche Eva nasce dalla costola di Adamo e Atena viene fuori, già armata, dalla testa di Zeus). Imra crea poi i demoni e gli spiriti più benefici ed infine l’umanità: mette terra ed acqua in una pelle di capra, agitando il contenuto; ne escono tre donne, protettrici degli abitanti di tre regioni: Kati, Ashkun e Waigal.

In un’altra versione del mito si accenna anche alle origini dei popoli e dei diversi linguaggi: il primo uomo, Baba, che vive nel Kashmir con la sua donna, genera quaranta figli. Ognuno parla lingua diversa che gli altri non comprendono (cfr. il mito della torre di Babele); Imra ordina loro di andare a popolare le diverse regioni della terra.

Poeticamente suggestiva è la creazione dell’uomo riportata dalle Upanisad (Brhadaranyaka-Upanisad, I lettura, brahmana 4):

All’origine c’era solo lo Atman sotto forma di Purusa. Purusa si guardò attorno e null’altro vide al di fuori di sé. “Io sono che è” disse: e quello fu il suo nome. Ma poi ebbe paura, come accade a chi è solo. Rifletté: “Di che debbo temere, se nulla esiste al di fuori di me?” Perché si ha timore soltanto di un altro. Tuttavia non provava piacere nella sua solitudine; e, poiché si estendeva quanto un uomo e uda donna abbracciati, divise se stesso in due parti, maschio e femmina. Così il vuoto fu colmato dalla donna. Stringendola in un amplesso, Purusa generò la stirpe umana.

Tutto il mondo era ancora immanifesto:
egli lo rese manifesto con il nome e cin la forma dicendo: “Questo così si chiama, questo ha tale forma.”

venerdì 18 luglio 2008

Genesi secondo i Cadetti


Non solo...ADAMO ED EVA


Riassunto della puntata precedente: In sei giorni il Signore aveva creato tutte le cose: il sole, la luna, quello scemo di Totti, le Winx, dragonball, i teletubbies, i puffi, la forfora... e poi i balli di Giulia, famosi in tutto il paradiso, l'alfabeto coreano, i canti di Hanul...il nintendo DS, l'Hi pod e i cellulari... e tutti gli animali del creato, tranne Ester La Fata, che era già sua maestra da tempo immemorabile.

E allora il Signore disse:

Orsu'..., prendiamo del fango. Orsu'..., impastiamolo. Orsu'...

Poi ci sputo' sopra, e nacque Adamo. E Adamo, un po' disgustato, asciugandosi il viso, disse:

Azz...Cominciamo bene!

Ma i suoi guai non erano finiti lì, perché il Signore, non ancora soddisfatto, gli fece l'anestesia totale con il soffio del suo alito. E siccome il Signore DIO aveva mangiato pesante, peggio dei cadetti quando si strafogano come Jacopo Cirica ed Elia Cortini, che poi, nel caso di quest'ultimo, gli viene sempre il mal di pancia ed è costretto a guarire mangiando il ghiacciolo ala limone, Adamo si addormentò come un sasso. E così il Signore DIO creò la donna.

E Adamo disse:

Signore, ma che cosa succede? Da un fianco sento uno strano prurito, manca un pezzettino...Ho chiesto anche a Berenice l'infermiera, ma non ho capito proprio che cos'è questo grande prurito che sento.

Ma il Signore rispose:

No, questo prurito che senti, Adamo, è perché è nata la donna. Ti da forse fastidio? Eppure, lo appena creata!

E Adamo ancora disse:

Signore Dio, quando sono piccole no, ma quando iniziano a crescere come Alessia Barile, Elisa Pirri e Ara la coreografa coreana...allora cominciano ad infastidire molto, soprattutto la sera, quando, invece di dormire urlano e strillano...Comunque, a guardare bene mi mancano almeno tre etti... Si vede a occhio nudo!

Ma il Signore non volle sentire ragioni e disse:

Adà, stammi a sentire e vedi di non rompere! Scusami, fai come Nicola Maiello, gioca, divertiti e pensa a mangiare! E guarda che anche tu non sei da meno...Non ti ricordi che quando avevi l'età di Emanuele Miccinelli, di Mattia Sporeno, Lee bin e Samuele Ribellino, facevi di peggio? Beh, lasciamo stare e passiamo oltre!

Poi, Il Signore Dio li mise entrambi in un posto così bello, in un giardino che si chiamava ECUMENE, anzi, pardòn, deve esserci un errore. Il posto si chiamava come il nome di un cinema: Eden.

E allora il Signore disse:

Qui potete mangiare di tutto, proprio come ad Ecumene: carne, bastoncini di pesce dal colore fosforescente, pane e nutella, marmellata a colazione, fritto misto, pasta con l'aglio, pizza margherita, gateau con purè e wurstel, ma... non le mele. Le mele no, LE MELE NO! E quando dico che potete mangiare tutto, intendo tutto. Hai capito Giacomo Vaccari? E Adà, non ci sono vizi e non fare lo schizzinoso come alcuni bambini e bambine del campo cadetti! Questo non mi piace, quast'altro non lo mangio... Però le mele, quelle proprio NO!

E Adamo rispose:

A bello, calma, calma...Non ti inquietare come fa Giuseppe della staff...Ci stanno le albicocche e le prugne che mi piacciono pure di più... Noi mangeremo le albicocche e le prugne! Così andremo pure bene di corpo superando i problemi di stitichezza... Resterà forse un po' di puzza. Ma tanto in alcuni bagni dei cadetti non ci si può entrare per altre puzze. Vedi stanza centrale del terzo edificio.



Ed ecco che un bel giorno, Adamo, mentre Eva prendeva il sole leggendo la favola di Pinocchio, come farà qualche secolo più tardi il nostro amico Charles Darwin, si mise a classificare gli animalie a dare loro i nomi. E diceva:

Tu ti chiamerai cane, tu non entrerai nell'arca di Noè e ti chiamerai Pesce (anche se nessuno dei cadetti lo aveva capito durante la caccia al tesoro). E tu, che sarai molto sporco da vivo, buono, saporito e cucinato in crosta da Silvano quando morirai, ti chiamerai porco...

E il maiale diceva:

Ma come?! Quello cane, quell'altro pesce ed io porco? E dove sta la giustizia divina? Voglio vedere te a passare tutta l'eternità ad essere usato come termine di paragone con la sporcizia.

E che cosa dovremmo dire noi, allora?

Si lamentavano in coro lo scarafaggio, la puzzola e il verme. Ed io, allora? Rispose il topo, tanto caro a Teresa? (in coro) Siamo tutti usati dagli esseri umani per essere paragonati a qualcosa di schifoso e di sporco. Non è giusto! Puzzola:

E poi, caro Adamo, se ti riesce di farti una camminata al lago di Albano, dove sono stati anche i cadetti, vai a vedere di cosa siete capaci voi esseri umani.

Scarafaggio:

E poi, ci venite a parlare di responsabilità nei confronti del creato.

Verme

Da come possiamo vedere, il degrado del creato in più zone del nostro Paese è solo per vostra noncuranza e irresponsabilità

Rivolti al pubblico:

Pensate bene a come volete vivere e custoditevi il patrimonio della natura, senza devastarlo.

Nel frattempo Eva si trovava vicino a un albero; a un tratto si girò e vide un serpente. E disse:

Che schifezza di animale!

Sei bella tu! Ma ti sei vista allo specchio, oppure ce l'hai di legno?

rispose il serpente, che era permaloso. Ed ecco che prese a parlare ad Eva con voce accattivante, come quella di Elvira quando capisce al volo:

Le mele fanno bene, contengono le vitamine, una mela al giorno leva il medico di torno...Se mangerete di questo frutto diventerete belli e intelligenti, come i ragazzi e le ragazze del campo juniores...ovviamente si fa per dire. Ma li avete visti bene? Meglio non fare commenti...

Ed Eva, molto perplessa per il paragone, disse:

Ma noi siamo già intelligenti!

E il serpente, con aria rassegnata, guardò Adamo e disse:

Guarda là, quello è da un' ora che va parlando con un porco... Ti pare una persona intelligente?

E' vero

rispose Eva, e sputo' in faccia ad Adamo. E Adamo disse:

Ma che brutta giornata! Peggio di quando si alzano i cadetti!

Eva:

Sono stato appena creato e già mi hanno sputato in faccia due volte.

Ed Eva gli offrì una mela, ma Adamo rispose:

Eva, ma che fai? La mela no, costa un' ira di Dio!

Ma Eva minacciò di portarlo al campo lavoro insieme a Bruno, Alessandro e tutti gli altri. E Adamo, alla sola idea di andarci, accettò la mela.E tutti e due mangiarono il frutto proibito. Ed ecco che arrivò il Signore e disse:

Ora, vi caccio a pedate dove non batte il sole, quant'è vero che esiste Dio!

Ed Eva suggerì sottovoce ad Adamo:

Senti, questo è proprio nervoso, diciamogli che siamo atei! E che leggiamo Bookowski come Elia Bertollini.



Ma Adamo scosse la testa:

No, no...Non posso! Mettiti nei miei panni. Lo conosco personalmente da quando sono nato...per me è un padre!

e si copri' il viso, per evitare che qualcuno gli sputasse in faccia una terza volta.

E il Signore disse:

Donna, tu partorirai con gran dolore, dovrai lottare per le pari opportunità...e quando resterai incinta avrai molta difficoltà per essere assunta e mantenere il lavoro! Uomo, tu, come anche la donna andrai a scuola, e qualche volta verrai bocciato, e lavorerai con gran sudore, vivrai da precario, sempre ammesso che troverai lavoro e sarai promosso. E la Terra produrrà spine e sofferenze.

E Adamo disse:

Ma... santo Dio, con rispetto parlando, tutto questo per una mela? E se ci fossimo fatti due spaghetti aglio, olio e peperoncino di notte ad Ecumene? Se questo è il problema domani ti porto un chilo di mele...

Non è la mela,

disse il Signore

e' una questione di principio: oggi la mela, domani le coperte buone delle stanze. Ed io, che figura ci faccio di fronte a Leda, che lavora tanto per tenere Ecumene ordinato?

Davvero stai dicendo? Ma se non c'è nessuno! Ei, guarda che hai creato solo me ed Eva. Non è che ti sei fumato qualcosa come il dio della creazione degli Indios Makiritare?

disse Adamo guardandosi intorno. Ma il Signore fece finta di non sentire e agitando le mani se ne andò dicendo:

A me...n!

che in antica lingua divina vuol dire

Mi avete rotto ciò che non posso dire..., addio!

ma nessuno lo capì, come spesso accade anche oggi.

E Adamo ed Eva abbandonarono il Paradiso terrestre, e affittarono una caverna: due stanze, servizi e cucina abitabile, contratto uso foresteria. E Adamo chiese a Eva:

Ti ha detto nulla la mamma?

ma subito aggiunse:

Ah già, la mamma sono io!

E dovettero procedere per tentativi: fin quando si conobbero in senso biblico. E Adamo disse:

Sai, è stato un piacere conoscerti, altro che i racconti secondo la mitologia Egiziana, o dei popoli nativi d'America!

E quella notte Eva rimase incinta. E Adamo disse:

Oddio, proprio adesso che ancora non lavoro e devo finire la scuola!

Ed Eva disse:

Guarda qua che hai combinato. E' tutta colpa tua, ti sputerei in faccia!

E fu così che fu gettato il seme del primo uomo e anche quello della prima incomprensione.

Ed Eva si gonfiò sul ventre. E Adamo disse:

Se hai mal di pancia, prova con due dita in gola, funziona.

Ma Eva disse:

Non è lo stomaco, scemo, questo e' un figlio... E così nacque Caino. Adamo lo guardò con stupore e disse:

Mannaggia la miseria...Come è piccolo! Io appena nato non ero così piccolo...

E Adamo ci prese gusto e volle conoscere di nuovo Eva. E il Signore vide e chiamò:

Adamo, Adà!

Adamo disse:

Questa è la segreteria telefonica di Adamo. Non sono in casa...

E il Signore disse:

Adamo, non fare il cretino, e smetti di pensare sempre ad una cosa! Fai la fine di...lasciamo stare.

E Adamo disse:

E vabeh Signore, però, scusa se mi permetto...ma... le mele no, la conoscenza di Eva no, tutto no... Secondo me tu hai bisogno di uno psicanalista, mi sembri un ragioniere pontificio! E dove sta la libertà e la responsabilità?

Ma la risposta non la diamo questa sera. La lasciamo a ciascuno di voi ...

E così, dopo Adamo ed Eva, da come abbiamo visto durante questo campo cadetti, in molti cominciarono a chiedersi quando fosse nato l'essere umano e da chi fu creato. Molti popoli da sempre rifletterono sulla creazione e ci tramandarono miti, racconti bellissimi, che anche noi abbiamo conosciuto da vicino ed imparato. Da Nuwa del racconto cinese, al mito tebano del dio dalla testa di montone Khnum; dalla creazione del popolo Swahili, agli Zulu e ai nativi d'America; per finire con il racconto di Parsun Kafir agli Indios Makiritare del Venezuela. E, in modo diverso da ciò che vi abbiamo presentato questa sera, la narrazione del secondo capitolo del libro della Genesi. Senza tralasciare chi si è dedicato allo studio dell'evoluzione umana ed animale, come il nostro compagno di viaggio Charles Darwin. Poi, è stata la volta di Pinocchio. Lo abbiamo incontrato, conosciuto da vicino in modo diverso a come ci è stato sempre raccontato...la sua esperienza di burattino...ma senza fili...è anche un po' la nostra.



Campo Cadetti 2008



CAMPO CADETTI
29 giugno/13 luglio
(7-13 anni)

Burattino, ma senza fili
Partiremo per la seconda tappa del nostro “viaggio”. Lo scorso anno, a bordo del Beagle di Charles Darwin, abbiamo conosciuto la bellezza del creato. Alla fine dell’avventura in molti si chiesero: “E l’essere umano? Che fine ha fatto?” Non ce ne siamo dimenticati! Quest’anno infatti studieremo e giocheremo proprio insieme a lui. Lo incontreremo così com’è raccontato nella Bibbia, nelle storie di altri popoli e nell’affascinante mondo della scienza: tutto da scoprire!

Conosceremo meglio questo “burattino, ma senza fili”, come dice una nota canzone: un essere umano che resta sempre “aperto”, che si lascia interrogare dalle diverse situazioni della vita dove prende le sue decisioni liberamente e responsabilmente.

Coordinatore: Giuseppe La Pietra


JUNIOR CAMP
Since June 29 to July 13
(for kids, 7-13 years)


Puppets
It’s the second part of our journey. Last year we were travelling with Charles Darwin and discovering the beauty of the creation. And when we stopped, everybody was asking: “And the man? And his story?” We did not forget! This year the man is right in the centre of our attention. We’ll see what the Bible says about him, as also other cultures and the science, there are so many things to discover!

We will also take a closer look at our puppet, just like in one song says: a man i always remains “open”, his decisions depends on various situations, on his freedom and his sense of responsibility.

Instructor: Giuseppe La Pietra